Celleno - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
 Il castello degli Orsini
 Situato nel centro storico di Celleno, il Castello si ammira con la sua torre e fortilizi, circondato da un largo fossato. Dal " Torracchio", piazza sotto al castello, si alza un alto muraglione. Per giungere alla piazza principale del castello si accede dal basso, da una lunga scalinata in salita. L'ingresso vero e proprio del Castello e' formato da un ponte in muratura. Un tempo il Castello appartenne ai Monaldolesi, ai Gatti ed agli Orsini. Seguentemente il Castello di  fu posto sotto sequestro ed espropriato dal comune di Celleno ed utilizzato come ufficio amministrativo, ambulatorio, e scuola fino al trasferimento al nuovo paese. Nel 1973 il Castello venne acquistato da Enrico Castellani, pittore di fama mondiale, il quale ha ristrutturato le parti importanti. Oggi egli risiede ancora nel Castello di Celleno. Nel muraglione della grande costruzione si notano ancora due pietre di colore chiaro, un tempo usate per reggere una targa in marmo che riportava le sanzioni applicate dai nemici all' Italia durante la seconda guerra mondiale. Attualmente il Castello e' visitabile nelle sue parti principali, nelle altre parti il castello piu' nascoste  non e' visitabile a causa delle parti frananti  dopo le scosse telluriche registrate negli anni passati e in modo particolare dell'ultima avvenuta all'inizio del secolo scorso che costrinse parecchie persone ad abitare altrove nel paese. L'enorme edificio nasconde una serie imprecisata di cunicoli . La piazza del castello di Celleno si chiama "Piazza del Comune". Qui  vi' e' l'entrata alle stanze del castello,  guardandosi attorno ci sono alcune abitazioni, l'ex chiesa di San Carlo e la vecchia chiesa parrocchiale di San Donato. In una parete esterna si nota un portale di pregevole fattura risalente alla prima meta' del XIII secolo. Della chiesa di San Carlo, posta alla sinistra del castello, non rimane nulla ad eccezzione delle sole mura.  Alcune case circostanti il castello ed  il campanile dell'ex parrochia sono state recentemente ristrutturate rivalutandone la loro bellezza e importanza storica. Oggi il castello e' sicuramente uno dei luoghi piu' belli e suggestivi da visitare nel piccolo paese. Recentemente e' stato sfondo di manifestazioni che ne hanno incrementato la bellezza e notorieta'.
 IL BORGO
 Sorse  tutto  attorno alla cinquecentesca Chiesa di S. ROCCO in seguito all'aumento della popolazione di Celleno che non trovò più spazio nel vecchio centro. Le sue abitazioni costruite addossate l'una all'altra risalgono agli ultimi 400 annì della storia del paese. Costituiva il Borgo l'abitato fuori al Castello ed aveva tutte le caratteristiche dì autonomia e difesa del Castello stesso. Visibile ancora    oggi   nella    sua    struttura rimasta quasi originale con i suoi vicoli sottopassaggi, fortificazioni e piazzetta centrale che costituiva il cuore del Borgo stesso.
 E’ della 2/a metà del' 400 il grande crocifisso ligneo che si trova all’ interno di San Rocco, l’ unica delle tre chiese del borgo antico ad essere ancora praticabile.
 La scultura (fig.1) alta m 1,70, e’ di un autore anonimo, che comunque ha guardato al grande Donatello, come si nota dal volto del Cristo e dalla consistenza formale del suo corpo forte. Dello stesso periodo l’ affresco con una madonnina, bambino e santi, sempre di anonimo.  La Madonna - dal volto giovane e assorto, di buona scuola pittorica  tiene sulla mano destra un uccellino, simbolo della passione di Cristo  (fig.2). Nella chiesa ci sono anche due tele anonime del ‘700 raffiguranti, una, la Madonna in trono con bambino, S.Domenico e S. Antonio, l’altra, una crocefissione con S. Rocco, la Maddalena e Nicodemo. Questa, di cui colpiscono composizione e luce, contiene richiami al cinquecentesco Rosso Fiorentino e c’e’ anche chi ne attribuisce la paternità a Guido Reni o alla sua scuola.
 Il Convento di S. Giovanni Battista
 Il Convento di S. Giovanni Battista apparteneva ai Frati Minori Riformati. E' composto da una grande chiesa, il Convento ed il terreno adiacente. Entrando nella chiesa si puo' notare un coro artistico, a destra l'entrata alla sacrestia, a sinistra l'ingresso al cortile con tipico portico monastico e affreschi. In fondo alla chiesa sul lato sinistro vi sono i resti di un frate laico con una lapide che ricorda fratello Pietro da Bagnaia. Dal portico esterno si entra nella cappella che un tempo apparteneva  ai  conti Viti. Gli affreschi del portico del convento furono realizzati da un frate nel 1716. Al centro del portico vi e' un pozzo artistico. Al primo piano dell'ex convento ci sono molte stanze trta le quali la cucina, un grande refettorio, la cantina, la dispensa, etc. Arrivando al secondo piano notiamo i lunghissimi corridoi, con 35 celle un tempo abitata dai frati. Inoltre una piccola cappella e' al secondo piano, era a conforto dei frati malati. Attorno al convento si possono notare giardini, orti e un bosco di lecci. Lungo il muro di cinta un tempo si potevano scorgere delle antiche nicchie con raffigurazioni dela Via Crucis. Nel 1696 il convento con i terreni attigui furono venduti dai frati ad un priovato. Oggi il convento e' un centro comunitario  gestito da da alcune famiglie bresciane che vivono ispirandosi ai valori dell'amore e della solidarieta'. La struttura oggi ospita persone da tutto il mondo, per convegni, raduni, turismo o altre  attivita'.